Fotografare le stelle è forse la cosa che più mi ha affascinato della fotografia; quando ho scoperto di poterlo fare con la mia reflex entry-level e il suo obiettivo kit ho fatto i salti di gioia e alla prima sera disponibile sono uscito a provare. E’ una cosa che evoca un qualcosa di magico, che un pò tutti da bambini abbiamo provato a fare, ma purtroppo senza un paio di regoline i risultati erano foto completamente nere.
Fare foto alle stelle da un punto di vista più tecnico è relativamente semplice, basta conoscere alcuni principi fondamentali (che spiegherò più avanti) per decidere cosa e dove fotografare e quale tipo di attrezzatura utilizzare.
oltre ovviamente ad una reflex, una coperta, una sedia, tanta pazienza e caffè(se è inverno consiglio del thè caldo ) avrete bisogno di:
– Treppiede
la vostra macchina fotografica dovrà stare ferma immobile svariati secondi, un cavalletto quindi diventa indispensabile per evitare che la vostra foto esca mossa, se non ne avete uno potete sempre appoggiare la vostra macchina fotografica sopra un muretto, su un sasso, su qualsiasi cosa vogliate, certo è che il cavalletto semplifica di molto la vita
– Obiettivi
Per quello che riguarda gli obiettivi posso dire che per iniziare il classico obiettivo fornito con la macchina fotografica va più che bene, vi fornirà dei risultati niente male credetemi. Questa foto per esempio è stata scattata con un 18-105 f3.5/5,
Ovviamente, più il nostro obiettivo sarà luminoso, più le stelle nella nostra foto appariranno luminose e aumenteranno di numero. Un obiettivo piuttosto consigliato è il Samyang 14mm 2.8 . Questo obiettivo può essere montato sia su macchine fotografiche FullFrame che APS-C, è molto luminoso, ma soprattuto è grandangolare, cosa da non sottovalutare nella fotografia astronomiche per delle ragioni che vedremo poi.
– Telecomando per scatto remoto (non necessario)
pur non essendo strettamente necessario, è fortemente consigliato sia per la comodità d’uso sia per il costo relativamente basso, con 15€ ve lo portate a casa. Si tratta di un dispositivo che permette di effettuare uno scatto a distanza evitando di toccare la fotocamera in modo da ridurre totalmente qualsiasi tipo di vibrazione, permettendoci di avere immagini più nitide. Nel caso in cui non lo abbiate, potete sempre utilizzare l’autoscatto della vostra macchina fotografica. In questo modo si ha lo stesso effetto, solamente è un po’ più scomodo da usare quando si devono fare tante foto.
– Astroinseguitore (non necessario)
si tratta di un accessorio molto utile che ci aiuta fondamentalmente ad ottenere foto con stelle puntiformi. Viene progettato in modo da inseguire il moto apparente delle stelle dovuto alla rotazione della terra, in questo modo siamo in grado di eliminare le strisce di stelle tipiche delle foto a lunga esposizione. Diventa necessario quando si vorrà fotografare una galassia, una nebulosa o ammasso stellare come ad esempio M42 la nebulosa di Orione oppure le pleiadi. Dovendo utilizzare in queste foto almeno un 200mm l’utilizzo di un astroinseguitore è obbligatorio.
Se abbiamo la possibilità di utilizzare una Reflex spostiamo la ghiera nella modalità M (manuale) in modo da avere il totale controllo sui seguenti parametri.
– Messa a Fuoco e Stabilizzatore
prima di ogni altra cosa disabilitiamo la messa a fuoco automatica, essendo troppo buoio non riuscirebbe mai a trovare un punto su cui mettere a fuoco. Spostiamo quindi la ghiera del fuoco su infinito ed aiutiamoci con modalità Live View. Effettuate anche qualche scatto di prova controllando dal display se la messa a fuoco vi soddisfa.
Se il vostro obiettivo dispone di stabilizzatore bisogna disattivarlo. Il suo scopo è quello di andare a compensare le piccole oscillazioni e vibrazioni che si creano nel momento in cui scattiamo a mano libera. Nel nostro caso è quindi inutile in quanto utilizziamo il treppiede per stabilizzare la fotocamera, anzi, paradossalmente potrebbe dare addirittura dei problemi in alcuni casi. Quindi tanto meglio disattivarlo.
– Diaframma
come accennato sopra nella scelta dell’obiettivo l’apertura del diaframma deve avere un valore F quanto più basso possibile, scegliete quindi l’apertura massima consentita dal vostro obiettivo e in ogni caso è bene non superare un valore F/4.0 o al massimo F/5.6. Un diaframma molto aperto (es. F/1.8, F/2, F/2.8) ci permette di acquisire molta più luce in modo da catturare anche le stelle meno luminose non visibili neanche all’occhio umano.
Per il valore ISO, l’ideale sarebbe utilizzare un ISO 100, in modo da ridurre al minimo il rumore digitale, ma dalla mia esperienza vi consiglio di iniziare provando a scattare con valore ISO 400 e solo nel caso in cui la foto risulterà ancora troppo buia aumentare fino ad un valore massimo di ISO 1600. Un valore ancora più elevato come ad esempio ISO 6400 renderebbe troppo sgranata la foto.
– ISO
Per il valore ISO, non sarà possibile utilizzare un valore ISO pari a 100, altrimenti le stelle non si vedrebbero. Per esperienza vi consiglio di iniziare provando a scattare con valore ISO 400 e solo nel caso in cui la foto risulterà ancora troppo buia aumentare fino ad un valore massimo di ISO 1600 se utilizzate macchine con sensore APS-C. Nel caso di corpi macchina professionali invece si può salire ulteriormente senza rischiare di avere foto con troppo rumore digitale.
– Tempo di Scatto
Il tempo di scatto va calcolato prendendo in considerazione principalmente due fattori:
– le condizioni di inquinamento luminoso in cui ci troviamo;
– il moto apparente delle stelle dovuto alla rotazione della terra;
– la lunghezza focale del nostro obiettivo
Nel primo caso andiamo a tentativi, proviamo a scattare una prima foto con un tempo di 18-20″. Se lo scatto risulterà troppo buio vuol dire che il sensore ha bisogno di qualche secondo in più per catturare più luce. Attenzione però a non aumentare troppo il tempo di scatto, perché le stelle se pur lentamente si muovono nel nostro cielo (o meglio, è la terra che si sposta) c’è quindi il rischio che le stelle risulteranno strisciate nella nostra foto se utilizziamo tempi o focali troppo lunghe. Per ovviare a questo problema utilizziamo la regola del 600.
E’ una regola molto semplice regola e non fa atro che indicarci il tempo di scatto massimo che possiamo utilizzare per ottenere le stelle puntiformi prima che il loro movimento sia percettibile nella nostra foto. La formula è veramente semplice, infatti basta dividere il numero 500 per la lunghezza focale dell’obiettivo che stiamo utilizzando.
Tempo di scatto = 500 / Lunghezza focale
facendo un esempio pratico se stiamo utilizzando una focale di 14mm il tempo di scatto massimo da poter utilizzare è di 500 / 14 = 36″.
ATTENZIONE: il valore ottenuto è valido nel caso in cui utilizziamo reflex con sensore full frame. Se utilizzate una reflex con sensore APS-C nessun problema, basta dividere ulteriormente il valore ottenuto per il fattore di crop 1.6 per Canon e 1.5 per Nikon. Ad esempio utilizzando sempre una focale di 14mm su un APS-C Canon il tempo di scatto massimo dovrà essere: 500 / 14 = 36 / 1.6 = 22″.
Vi lascio qui sotto una tabella riepilogativa.
Il peggior nemico dell’astrofotografia purtroppo è il famoso inquinamento luminoso. Ovvero l’alterazione dei naturali livelli di luce, presenti in natura in un ambiente notturno, dovuto principalmente all’illuminazione pubblica e privata delle grandi e piccole Città. Se dovete quindi fotografare un cielo stellato, difficilmente riuscirete a farlo dal balcone di una casa in centro città, allontanatevi quindi il più possibile da qualsiasi fonte luminosa in modo che questa non disturbino le vostre foto. Se invece avete la fortuna di abitare vicino al mare, vi basterà puntare il vostro obiettivo verso si esso e l’inquinamento luminoso dovrebbe già essere molto minore.
A tal proposito sono molto utili e disponibili online alcune mappe che illustrano la situazione dell’inquinamento luminoso in Europa. Per visualizzarla Clicca qui.
Consultando la mappa è facile trovare il posto adatto con il minor inquinamento luminoso possibile più vicino a casa vostra.
ATTENZIONE: anche la luna è da considerarsi come fonte luminosa, quindi a meno che non vogliamo che nella nostra foto appaia una palla bianca, è bene annotarsi quando questa sorge o tramonta. La cosa migliore che possiamo fare in ogni caso è fotografare a cavallo della luna nuova, in questo momento la sua luce riflessa nel cielo è nulla e le nostre stelle sono libere di brillare come non mai. Vi lascio qui un link per vedere le varie fasi lunari http://www.calendario-365.it/luna/fasi-della-luna.html
Vi consiglio inoltre di dare uno sguardo a questo sito dove potrete vedere quando e dove sorge o tramonta in modo da poter prevedere le vostre uscite fotografiche con estrema precisione. The Photographer’s Ephemeris
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